Descrizione
Nel weekend del 25 e 26 ottobre scorsi, si è svolto un evento di quelli che lasciano il segno di una diplomazia dal basso che non si accontenta delle parole, ma costruisce con gesti concreti una rete di solidarietà capace di attraversare confini e conflitti.
Alla presenza del Sindaco di Betlemme, Maher Canawati, un momento particolarmente significativo è stato quello della firma della “Carta della Solidarietà per Betlemme e la Palestina” da parte del sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini e dei primi cittadini di Civitavecchia, Greccio e Grottaferrata nonché di rappresentanti di Comuni sostenitori quali Riano, Sant’Oreste e Montopoli. Il documento è stato sottoscritto dalla Rappresentante per l’Area Metropolitana di Roma Capitale. All’evento era inoltre presente un Rappresentante della Regione Lazio.
La Carta intende ampliare la rete di amministrazioni locali già impegnate a sostenere il popolo palestinese con progetti o iniziative di cooperazione, a promuovere il dialogo tra culture e a ribadire, con atti concreti, il valore universale della pace.
A seguito di questo momento istituzionale si è mossa una comunità straordinaria: associazioni e collettivi del territorio quali Occhi sulla Palestina, Groviglio, Voci nel Deserto, Rete #NoBavaglio, ANPI, Artenauti, AAMOD, insieme alla Pro Loco, Tessuti Sociali, Artipelago, Stamperie del Tevere, Lina Vini e Vivande – dando vita a due giorni di incontri, mostre, proiezioni e dibattiti che hanno intrecciato arte e impegno civile.
Grazie a questa mobilitazione sono stati raccolti fondi (circa 3000 euro) che saranno devoluti a Gazzella Onlus, associazione impegnata da oltre vent’anni nella Striscia di Gaza per la distribuzione di acqua, cibo e beni di prima necessità. Sono allo studio altre iniziative di collaborazione e di supporto da parte del Comune di Castelnuovo di Porto e delle altre amministrazioni che hanno sottoscritto la Carta.
La manifestazione ha ospitato testimonianze di grande spessore: il racconto del Sindaco di Betlemme Maher Canawati, che ha portato la voce della sua città martoriata ma viva; il monologo intenso di Moni Ovadia, che ha ribadito con forza che “criticare le politiche coloniali di Israele non significa essere antisemiti, ma fedeli alla verità dei diritti umani”.
La Rocca Colonna ha inoltre ospitato le mostre fotografiche “I Grant You Refuge”, “Fotogrammi di Resistenza” e “Arti in Sumud”, racconti per immagini curati da fotografi e artisti palestinesi e italiani che restituiscono la realtà del conflitto con dignità e poesia.
Lino Musella, con la sua voce profonda, ha chiuso la serata di domenica 26 ottobre, leggendo “Stato d’assedio” di Mahmud Darwish, trasformando la poesia in una preghiera laica per la sopravvivenza dell’umanità.
La domenica si era aperta tra i suoni della dabke palestinese, i laboratori di tessitura e incisione, i film, la musica e le sale gremite di pubblico.
Un mosaico di esperienze che ha raccontato la Palestina nella sua complessità, senza semplificazioni, con l’urgenza di chi non accetta l’indifferenza.
Alla fine, quello che resta non è solo il bilancio positivo di una manifestazione riuscita, ma la consapevolezza di aver aperto una strada nuova.
Castelnuovo di Porto ha dimostrato che anche un piccolo Comune può fare la storia, se decide di farsi voce e strumento di pace.
E che la diplomazia del futuro – quella vera, quella che resiste – nasce dalla gente, dai territori e dai gesti concreti.
La carta della solidarietà è consultabile cliccando qui